LA COSTITUZIONE DEGLI ANZIANI
Gli apostoli predicarono il vangelo in un luogo e
successivamente credenti maturi furono costituiti per sorvegliare la nuova
comunità di discepoli. L’intero frutto dal lavoro degli apostoli doveva essere
affidato alla cura degli anziani locali : gli apostoli erano responsabili per
il proprio mandato non per le chiese locali.
Il segno di un apostolo è il viaggiare, quello di un anziano
il rimanere nel luogo per la cura e l’edificazione della chiesa locale. Questo
comporta necessariamente una
collaborazione tra anziani ed apostoli. I pastori non devono necessariamente
servire “full-time” per dedicarsi interamente ai bisogni della chiesa ma è consigliabile che essi si occupano di un
mestiere. (Att 20:33-35)
Io non ho desiderato
né l'argento, né l'oro, né il vestito di alcuno. E voi stessi sapete che queste
mani hanno provveduto ai bisogni miei e di quelli che erano con me. In ogni
cosa vi ho mostrato che affaticandosi in questo modo ci conviene
sostenere gli infermi e ricordarsi delle parole del Signore Gesú, il quale disse:
"C'è maggior felicità nel dare che nel ricevere!".
Se i doveri aumentano potrebbero decidere di lasciare un
posto di lavoro per dedicarsi all’opera di cura sostenuto dalle offerte
spontanee. Il segno di un pastore
(anziano) è che lui è uno dei fratelli del luogo e si prende cura della chiesa
locale. Essi sono sempre eletti o scelti tra i credenti maturi del luogo, non
da fuori, per preservare il carattere locale delle chiese di Dio.
E’ sbagliato pensare che molto tempo deve passare prima di
eleggere i pastori. Durante il primo viaggio missionario di Barnaba e Paolo in
Atti 14 passarono solo alcuni mesi tra la conversione e la designazione degli
anziani. C’è scritto che elessero anziani in ciascuna città. Il termine
“anziano” è relativo, non assoluto. Se qualcuno è anziano a Napoli, non è per
questo qualificato per essere anziano a Zumpano.
A volte gli apostoli lasciarono qualcuno per costituire più
tardi dei pastori come nel caso dell’opera in Creta quando Paolo lasciò Tito
per costituire anziani “in ogni città” (Tt 1:5).
“ti ho lasciato a
Creta, affinché tu metta ordine alle cose che restano da fare e costituisca
degli anziani in ogni città, come ti ho ordinato”
Bisogna ricordare che, come gli apostoli stessi erano stati
costituiti dallo Spirito Santo, anche gli anziani non erano scelti secondo le
preferenze degli apostoli ma designarono semplicemente quelli che Dio aveva già
eletto. Paolo disse ai pastori di Efeso in Atti 20:28: “lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio”.
Tutto nella chiesa sta sotto la sovranità dello Spirito Santo; l’umano è
escluso.
Pietro e Giovanni, che erano apostoli, esercitavano anche la
funzione di anziani nella chiesa di Gerusalemme. (1Pi 5:1; 2Gv 1:1; 3Gv 1).
“Esorto gli anziani
che sono fra voi io che sono anziano con loro e testimone delle
sofferenze di Cristo e che sono anche partecipe della gloria che dev'essere
rivelata: pascete il gregge di Dio che è fra voi, sorvegliandolo non per forza,
ma volentieri, non per avidità di guadagno ma di buona volontà, e non come
signoreggiando su coloro che vi sono affidati, ma essendo i modelli del gregge.
E quando apparirà il sommo pastore, riceverete la corona della gloria che non
appassisce.” (1Pi 5:1-4)
“L'anziano alla
signora eletta e ai suoi figli che amo in verità, e non io solo, ma anche tutti
quelli che hanno conosciuto la verità…” (2Gv 1:1)
Quando uscivano, servivano nelle loro qualifica di apostoli
assumendo la loro responsabilità per l’opera esterna; quando ritornarono a
casa, adempivano al dovere di anziani. Nelle Scritture non c’è nessun esempio
di un apostolo in viaggio che si stabilisce come anziano in una delle chiese
alle quali faceva visita. Nella chiesa Universale non ci sono anziani come
nella chiesa locale non ci sono apostoli.
LA RESPONSABILITA’ DEGLI ANZIANI
Gli anziani sono anche chiamati “vescovi”, cioè “sorveglianti”
(At 20:28; Tt 1:5,7). Un sorvegliante non è qualcuno che fa il lavoro al posto
di altri, bensì sorveglia gli altri mentre lavorano: vegliano che tutto vada
bene. Il loro compito è di incoraggiare i deboli e frenare gli impetuosi
indicando la direzione dei lavori.
I pastori assumono responsabilità sia per le faccende
pratiche che spirituali. Il primo compito è di “aver cura della chiesa di Dio” (1Ti 3:5). Sono costituiti per
sorvegliare, insegnare e pascere. Un pastore non deve mai dominare bensì
diventare un esempio per il gregge (1Pi 3:5). Nessuno, tranne Cristo, deve essere
il capo della chiesa. Un anziano deve essere in grado “di esortare nella sana dottrina e di convincere quelli che
contraddicono” (Tt 1:9). Quindi l’edificazione nelle chiese locali non è
compito degli apostoli, ma dei fratelli locali che servono la comunità di
fedeli. Sia Paolo che Pietro dicono che il pascere è il compito degli anziani.
(Att 20:28; 1Pi 5:2). Dio vuole che uomini eletti tra i fratelli nel luogo
possano pascere il gregge, invece che
delle persone vengono dal di fuori per annunciare il vangelo, per fondare le
chiese per poi stabilirsi e prendersi cura di queste chiese. Un intendimento
chiaro della responsabilità particolare di apostoli (missionari) e di anziani
toglierebbe di mezzo tante difficoltà oggi esistenti nella chiesa.
UN GRUPPO DI ANZIANI
3 Gv 1:9-10 Ho
scritto alla chiesa, ma Diotrefe, che ama avere il primato fra di loro non ci
riceve. Per questo se verrò ricorderò le opere che egli fa, cianciando contro
di noi con malvagie parole, e non contento di questo, non solo non riceve egli
stesso i fratelli, ma impedisce pure di farlo a coloro che li vorrebbero
ricevere e li caccia fuori dalla chiesa.
Il lavoro di un pastore non posa in nessun luogo su una
singola persona. La Bibbia parla dei”pastori” in una chiesa e il sistema
odierno del pastore unico che cerca di dirigere tutto come in un’azienda non è
biblico, bensì un’invenzione carnale o una tradizione degli uomini. Nella
Scrittura vediamo che in una chiesa c’erano più pastori. Dio non vuole che un
singolo credente abbia una particolare posizione predominante come
Diotrefe in 3Gv mentre gli altri si
sottomettono in modo passivo alla sua volontà, ma una pluralità di fratelli che
portano insieme le responsabilità nella chiesa e devono dipendere l’uno
dall’altro e sottomettersi l’uno all’altro; rispettarsi a vicenda e fidarsi a
vicenda. Se la guida di tutta la chiesa è nelle mani di una sola persona è
facile che questa sia ingannata dal proprio io, che pensi troppo alto di sé
stesso e sopprima gli altri fratelli. I pastori dividono il lavoro per la
chiesa e nessuna persona singola considera la chiesa come possesso privato. In
questo modo Dio preserva la Sua chiesa da danni causati da una personalità
forte che viene messo in rilievo e stabilisce che nessuno abbia la posizione
del Capo, bensì ognuno considera gli altri come membra dello stesso grado.
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